Lo scoiattolo che annusa i fiori15 novembre 2019
SNIFF...
Dick van Duijn, fotografo naturalista dei Paesi Bassi, ha immortalato uno scoiattolo mentre si avvicina a un fiore giallo e lo annusa estasiato ad occhi chiusi. Per riuscirci ha scattato circa duecento fotografie nel giro di due ore in un campo di fiori nei dintorni di Vienna.
"Ero davvero felice dopo aver scattato queste foto" dice l'autore di questi scatti che spiega "Sono andato in Austria soprattutto per fotografare gli scoiattoli di terra ed è stato bello poter testimoniare un evento del genere, mi ha dato molta soddisfazione".
In realtà il piccolo mammifero non si limita ad apprezzare il profumo dei fiori ma è intento a ricercare quello più gustoso da assaggiare come dimostrano anche altre foto, realizzate in precedenza, che vedono lo scoiattolo alle prese con fiori diversi.
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Categorie: animali · fiori e piante · fotografia
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Crema mani al profumo di zampine di gatto13 gennaio 2019
Cremina gommina...
La crema per le mani
Puni Puni Nikukyu profuma di zampine di gatto. O questo sostiene la ditta giapponese Felissimo che la commercializza.
Prima della produzione della novità cosmetica, e del suo lancio sul mercato, pare siano state effettuate ricerche accuratissime comprensive di un sondaggio tra i clienti dei Cat Café nipponici per stabilire la connessione tra un odore esistente e facilmente riproducibile e quello delle zampe dei gatti.
Vincente è risultato l’odore dei popcorn con la maggioranza di preferenze e così la crema Puni Puni Nikukyu profuma di popcorn con un tocco di fragranza floreale, forse per venire incontro anche ai consumatori meno convintamente gattofili.
Ora possiamo profumare di gatto cascato in un secchiello pieno di popcorn!
www.felissimo.co.jp
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Categorie: animali · cosmetici e profumi · gatti
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Cat chat6 giugno 2017
Confidenze feline...
"Miao Menelao! Sono Juan, un gatto persiano di ormai otto anni. Il mio padrone ha comprato i sassetti al profumo di rosa, come faccio a fargli capire che io preferisco i sassolini inodore?"
Juan
"Ciao Juan; alla rosa? A te è andata bene! A me una volta Giovanni ha comprato dei granuli di argilla naturale alla citronella. Quando era il momento di usare la lettiera, mi avvicinavo e per lunghi minuti stavo fuori a guardare la mia cassettina di plastica color avorio e sentivo quell'insopportabile odore. Entravo lentamente, cercando di tenere la porticina di plastica basculante aperta e la coda fuori, e facevo tutto in velocità.
Se i nostri padroni fossero più informati sulle cose di noi gatti, saprebbero che abbiamo una capacità olfattiva quattordici volte più forte di quella umana. Io annuso tutto, dal cibo prima di mangiarlo, al trolley di Giovanni quando torna a casa dopo un viaggio. Sono estremamente sensibile e quando ci sono nella mia lettiera dei sassetti dai profumi più improbabili, raspo con rabbia gettando la sabbia ovunque. È una strategia che ti consiglio, caro Juan: i sassi finiscono molto prima del previsto e il tuo padrone sarà costretto a comprarne di nuovi! Giovanni ha comprato una volta dei sassi stranissimi, che assomigliano più a dei cristalli, inodori e trasparenti, che mi pungevano i polpastrelli! Di male in peggio, insomma. Che periodaccio, Juan; non mi ci far pensare!
Però, Juan, non ti devi scoraggiare. Ora la mia lettiera ha una consistenza molto strana ma gradevole all'olfatto: sembra qualcosa di vegetale, direi mais, se la memoria non m'inganna. Quell'odore mi ricorda proprio quando ero piccolino, e ancora Giovanni non mi aveva trovato, e me ne andavo in mezzo ai campi di mais all'alba a fare i miei bisognini e trovavo quella morbida terra bagnata dalla rugiada. Ho sentito Giovanni tutto orgoglioso dire che è una sabbietta a base di fibre vegetali, che copre perfettamente gli odori e dura fino a dieci volte più di quella normale. Inoltre è biodegradabile, nel senso che può essere buttata nel WC, grandissima comodità. Certo, a proposito di WC, sogno che un giorno mi compri la lettiera automatica e autopulente, così non troverò più i miei "ricordini" nella sabbietta. Ma forse non si può pretendere troppo: in fondo sono solo umani..."
Menelao
Tratto da
"Vivi di gusto" lifestyle magazine di Carrefour, giugno 2017.
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Polvere di Ippocrasso12 dicembre 2015
Assaggiato per la prima volta a Golosaria 2011 e... ritrovato!
Il vino medioevale Polvere di Ippocrasso, prodotto esclusivo dell’Agriturismo Parco Verde, è una fedele riproduzione di una prelibatezza medioevale preparata sulla base di un’antica ricetta del 1.000 d.C. custodita al Museo Archeologico Nazionale della Val D’Agri a Grumentum.
Il vino medioevale Polvere d’Ippocrasso viene prodotto a lotti da 20 litri esclusivamente con una procedura artigianale che prevede il filtraggio attraverso panni come da tradizione medioevale. La base costituita da vino Bordolese dell’Alta Val d’Agri, con una piccola percentuale di Aglianico del Vulture, secondo le indicazioni della ricetta viene speziata con l’aggiunta di cannella, pepe nero, zenzero, galanga secca e miele.
Il risultato è un vino unico e piacevolissimo con profumo di cannella e frutta del sottobosco tipica del vitigno aglianico che rivela al palato un armonico sapore di zenzero e pepe nero. Ottimo per accompagnare i dolci ma anche i formaggi erborinati e medio-stagionati, è sorprendente in abbinamento alla carne di cinghiale.
Bevanda di origine greca a base di vino rosso, si presume fosse utilizzata intorno al 460 a.C., anche se il suo largo uso inizia a partire dal medioevo sino al 1700, per poi scomparire del tutto con il trascorrere dei secoli.
Polvere di Ippocrasso vino medievale
Agriturismo Parco Verde, Contrada Spineta (Potenza)
Formato: 0,50 l.
Classificazione: bevanda alcolica speziata.
Casa produttrice: azienda agrituristica "Parco Verde".
Zona di produzione: Grumento Nova (Basilicata).
Contenuto alcolico: 15%.
Ingredienti: vino, zucchero e/o miele, cannella, zenzero e/o galanga secca, pepe nero.
Colore: rosso rubino intenso.
Profumo: molto intenso, speziato.
Sapore: equilibrato, caldo, di spiccata personalità.
Temperatura di servizio: 6/8° C.
www.agriturismoparcoverde.it
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“La sirena” di Camilla Läckberg6 novembre 2014
Il vestito sapeva ancora di lei. Christian se lo portò al naso e inspirò le microscopiche tracce di profumo rimaste impigliate nel tessuto. Chiudendo gli occhi, con l'odore nelle narici riusciva a rivederla ancora. I capelli lunghi fino alla vita che portava raccolti in una treccia o in uno chignon. Pettinature da vecchia signora, ma non su di lei.
Si muoveva come una ballerina, anche se aveva appeso le scarpe al chiodo. Le mancava la volontà, diceva. Il talento c'era, ma non la volontà di anteporre la danza a tutto il resto, di sacrificare amore, tempo, risate e amici. Voleva vivere intensamente.
Così aveva smesso di ballare. Ma quando si erano conosciuti aveva ancora la danza nel corpo e così era stato fino alla fine. Gli capitava di restare seduto a guardarla per ore, a osservarla mentre girava per casa, sistemava qualcosa e canticchiava un motivetto, muovendo i piedi con una grazia tale che sembrava non sfiorassero nemmeno il pavimento.
Avvicinò di nuovo il vestito al viso. Era così liscio sulla guancia calda e febbricitante, resa ruvida dalla barba un po' lunga. L'aveva indossato per l'ultima volta alla festa di mezz'estate. Il colore faceva risaltare l'azzurro degli occhi e la treccia che le ricadeva sulla schiena era lucida come il tessuto.
Era stata una serata fantastica. Uno dei rari solstizi d'estate benedetti da un sole spendente. Avevano mangiato in giardino, aringhe e patate novelle. Avevano preparato tutto insieme. Il piccolo era all'ombra con la zanzariera ben chiusa sulla carrozzina, in modo che non entrassero insetti. Era al sicuro.
Il nome del bambino gli balenò nella mente, facendogli fare un salto come se si fosse punto con uno spillo. Si costrinse a pensare ad altro: bicchieri appannati, gli amici che li sollevavano in un brindisi all'estate, all'amore, a se stessi. Pensò alle fragole che lei aveva portato fuori in una grande zuppiera. La ricordava seduta al tavolo della cucina a pulirle mentre lui la prendeva in giro perchè ogni tre o quattro che metteva nel recipiente una finiva tra le sue labbra. Le avrebbe servite agli ospiti accompagnate dalla panna, montata dopo averci aggiunto un pizzico di zucchero come le aveva insegnato la nonna materna. Lei aveva accolto le sue battutine con una risata, e l'aveva attirato a sè per baciarlo con le labbra che sapevano di fragole mature.
Stringendo il vestito tra le mani si lasciò scappare un singhiozzo. Non riuscì a trattenersi. La stoffa si scurì in più punti per le lacrime, e lui la asciugò con la manica della maglia. Non voleva sporcarla, non voleva rovinare quel poco che gli era rimasto di lei.
Rimise delicatamente il vestito nella valigia. Era l'unica cosa che restava di loro, l'unica cosa che fosse riuscito a tenere. Chiuse la valigia e la spinse nell'angolo. Sanna non doveva trovarla. Il solo pensiero che l'aprisse, ci guardasse dentro e toccasse il vestito gli faceva rivoltare lo stomaco. Sapeva che era sbagliato, ma aveva scelto Sanna per un'unica ragione: non le somigliava. Sanna non aveva labbra che sapevano di fragole e non si muoveva come una ballerina.
Ma non era servito. Il passato l'aveva agguantato lo stesso, con la stessa malvagità di quando aveva agguantato lei, la donna con il vestito azzurro. E adesso non vedeva via di scampo.
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Miele2 agosto 2012
Miele di acacia
Viene prodotto in tutta Italia, tipico delle Prealpi viene raccolto anche in Toscana, Abruzzo, Campania e alcune zone dell’Emilia Romagna.
Ha un profumo tenue e delicato di fiori, una consistenza liquida e setosa, un colore molto chiaro. Il gusto è delicato con sentori di vaniglia e non sovrasta i sapori.
Si abbina a formaggi erborinati come il gorgonzola ma anche al provolone e al pecorino romano.
Miele di eucalipto
Proviene soprattutto dall’Italia centro-meridionale, in particolare dal litorale tirrenico e dalle isole.
Mediamente aromatico e dal colore bruno ha sapore forte e persistente, non troppo dolce e con un retrogusto leggermente salato.
E’ adatto per arricchire vinagrette o salse a base di burro, si accompagna bene anche a formaggi saporiti come il ragusano stagionato e il parmigiano reggiano.
Miele di girasole
E’ prodotto nelle regioni dell’Italia centrale.
Compatto, dal colore giallo vivo e dal profumo leggero che ricorda la paglia, ha sapore fresco e fruttato.
Le sue note aromatiche esaltano formaggi di buona personalità come il taleggio e l’asiago.
Miele di lavanda
Proviene soprattutto da Francia e Spagna, in Italia si produce in Sardegna.
Dal profumo fragrante e molto intenso di piante aromatiche ha un colore che va dal giallo paglierino a quello ambrato. Il sapore è fruttato e aromatico con un persistente retrogusto in cui si percepiscono note di fico maturo e mandorla.
L’abbinamento ideale è con il montasio, il pecorino sardo e il pecorino siciliano.
Miele di agrumi
Originario dell’Italia meridionale e delle isole.
Ha un colore che va dal bianco al beige chiaro e una consistenza sabbiosa con cristalli piuttosto grossi. Il profumo è spiccato e il sapore mediamente intenso, fruttato e floreale con una nota piacevolmente acidula.
Si sposa con formaggi tipici del sud come il caciocavallo, la mozzarella e la scamorza. Perfetto anche con il pesce, crudo e cotto, oltre che nel tè e nello yogurt.
Miele di corbezzolo
Prodotto in autunno dal tipico sempreverde della macchia mediterranea è molto diffuso soprattutto nell’Italia centro-meridionale e nelle isole, in particolare in Sardegna.
Ha colore ambrato, profumo pungente e sapore amaro che ricorda la cicoria.
Si abbina con alimenti dal retrogusto amarognolo come cardi o carciofi. Per contrasto si serve anche con latticini grassi e dolci come la ricotta romana, il mascarpone o la robiola.
Miele di tiglio
E’ prodotto su gran parte del territorio italiano.
Molto aromatico a partire dal profumo floreale, ha cristalli grossi e irregolari e colore ambrato. Il sapore è rinfrescante, mediamente dolce e leggermente acidulo.
Il suo gusto fresco e aromatico si abbina a i formaggi molto saporiti come il bagoss, il castelmagno e il bitto. Perfetto anche negli infusi caldi e nella frutta cotta.
Miele di castagno
Si produce in tutta Italia nella fascia collinare e montana.
Ha profumo forte e penetrante con una piacevole nota tannica e sapore gradevolmente amarognolo. La consistenza è liquida e il colore spazia dall’ambra scuro al nero.
Ideale per aromatizzare le carni a partire dagli arrosti, ottimo anche per accompagnare i formaggi di capra, la caciotta toscana, il caciocavallo il parmigiano reggiano.
Miele di rododendro
Prodotto nelle regioni dell’arco alpino italiano dalla Valle d’Aosta al Friuli Venezia Giulia.
Quasi incolore allo stato liquido cristallizzando diventa beige chiaro. Ha un profumo molto lieve e un sapore dolce, fine e poco persistente.
Accompagna formaggi importanti come il bra e il vezzena.
Miele di erica
E’ prodotto in particolare in Toscana ma anche in Liguria, Umbria e Sardegna.
Molto torbido e piuttosto acido, ha un colore marrone con sfumature arancio. Il profumo è fresco e caramellato e il sapore ricorda la liquirizia.
Accompagna egregiamente formaggi stagionati e piccanti come il puzzone di Moena e il fiore sardo.
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