foto di Elena Fiorio - Burano maggio 2009
Le vent du nord
12 giugno 2013

Mi piace tanto questo locale, per quello che si mangia e si beve… ma anche perchè è facile, lasciate fuori le luci della città, immaginare di essere in un piccolo porticciolo in Belgio o anche in Normandia o Bretagna…



Il nome della Brasserie “Le vent du nord” è tratto dai versi di una delle più famose canzoni di Jacques Brel, cantautore e compositore belga di lingua francese. Un vento che ha portato a Milano un angolo di Belgio con la sua cucina e le sue birre.

La cucina offre principalmente il piatto nazionale: mules frites cozze in numerose varianti servite nelle cocottes (tradizionali pentole con coperchio) accompagnate da speciali patatine cucinate con il metodo belga della doppia frittura e presentate in originali coni di carta sospesi. Altre proposte tipiche sono la carbonnade à la flamande stufato di manzo alla birra, salsicce in umido alla birra servite con stoemp crema di patate con verdure di stagione, insalata belga ripiena gratinata e formaggi d’abbazia.

I dolci fatti in casa spaziano da fragranti gaufres con cioccolata calda, panna montata o sorbetto di mela verde a torta di puro cioccolato senza farina e uova, torta di mele al Calvados e sorbetto alla birra di ciliegie (kriek).

Si beve ottima birra belga, nota in tutto il mondo per qualità e varietà (più di 400 tipi). Una trentina sono le proposte tra spina e bottiglia e il menu consiglia gli abbinamenti con i piatti. Molta cura viene dedicata alla spillatura delle birre in fusto (pils de brabant, gordon finest, gold dominus triple, blanche de brabant e una quinta proposta a rotazione) gli aromi protetti da una schiuma perfetta, la giusta temperatura e il bicchiere più adatto per ottenere vere e proprie creazioni del mastro birraio.

Gli arredi del locale ricordano quelli di un transatlantico di inizio Novecento, con travi di acciaio a vista, pavimenti con tavole di legno, pareti e soffitti verniciati color panna e foto d’epoca alle pareti.

Nell’attesa dell'ordinazione ci si può cimentare nell’antica arte dei nodi. I tovaglioli stretti da una piccola corda contengono infatti un foglietto che illustra la realizzazione di un particolare nodo e il suo utilizzo marinaro.

www.leventdunord.it

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